Facebook ha cambiato (nuovamente) algoritmo, portando tanta disperazione nella gran parte degli utenti e perdendo ben 3.3 miliardi di dollari nella quotazione in borsa. Il cambiamento principale, almeno “visivamente” riguarderà il newsfeed, che ci mostrerà con priorità i post dei nostri amici. L’obiettivo, come spiegato dallo stesso Zuckerberg, è quello di dare la possibilità alle persone di interagire con più facilità con coloro a cui tengono. Ma le pagine e i loro contenuti pubblici che fine faranno?
Le mega aziende con milioni di utenti, dal mio punto di vista, non avranno nulla da temere. Perché, come spiegato dallo stesso Zuckerberg, i tipi di prodotti offerti e il grado di interesse (leggasi come interazione) generato sul pubblico la faranno ancora da padrona: più engagement avremo, più saremo visibili anche col nuovo algoritmo.
Sono post che stimolano discussioni nei commenti, quelli che le persone potrebbero voler condividere e quelli che potrebbero generare una loro reazione. Sia che si tratti di post di amici che chiedono un consiglio, del post di un amico che cerca suggerimenti per un viaggio oppure di articoli o di video che stimolano le discussioni.
Il problema è di un altro livello invece per i milioni di persone che hanno un’attività normale su Facebook, con il loro pubblico di nicchia, che si sono affidate ai social per far crescere la loro attività in un momento economico non proprio felice del nostro Paese. Inizialmente ci si troverà sicuramente a fronteggiare una diminuzione delle interazioni con video, post, foto e quant’altro, quindi dovremo essere bravi a tenere viva l’attenzione e a favorire l’interazione (come già era necessario fare d’altronde). Ma questo algoritmo può essere girato anche a proprio favore, perché se si lavora bene e ci si differenzia, riusciremo ad avere ancora più visibilità di quella che avevamo in precedenza.
Molto probabilmente, con questo nuovo algoritmo, le profilazioni saranno ancora più precise e dettagliate, per cui si riuscirà a raggiungere ancora con più precisione il target a cui si punta. Certo, almeno inizialmente bisognerà spendere in po’ di più in sponsorizzazioni, ma l’obiettivo di Facebook è chiaro: ottenere ancora più informazioni personali dettagliate. E questo non può che essere sfruttato a proprio vantaggio.
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